Criptovalute ed energia rinnovabile: fabbricare bitcoin con le centrali elettriche

Forse non tutti sanno che per immettere criptovalute sul mercato ci vuole tantissima energia. E’ questa infatti una delle critiche maggiori che vengono fatte all’utilizzo delle criptovalute. A questo problema ha pensato la Alps Blockchain, una società che ha deciso di coniugare criptovalute ed energia rinnovabile proveniente dalle centrali elettriche.

Cosa è la Alps Blockchain

La Alps Blockchain ha installato dei centri di calcolo in 18 centrali idroelettriche del centro e del nord Italia. Ha sede a Trento ed è stata costituita da due giovani: Francesca Failoni, 23 anni che si occupa della parte finanziaria e Francesco Buffa, 24 anni. La società è presente in diverse cntrali elettriche dell’arco alpino ed alcune in Liguria e in Toscana. I due fondatori pensano entro il prossimo anno  di raggiungere le 32 centrali elettriche per raggiungere un fatturato di 15 milioni di euro. Non contenti hanno in progetto la costruzione di una centrale elettrica propria a Cogne, in Valle D’Aosta.

L’idea è quella di avere energia pulita per la emissione di criptovalute e al tempo stesso di rilanciare tutte le centrali elettriche dislocate in tutto l’arco alpino e appenninico della nostra penisola. 

Da segnalare che in Svizzera c’è già un esempio di società, la Helvetic Mine, che sta facendo la stessa cosa. Intorno al tema delle criptovalute si sta muovendo tantissimo, tutti i settori sono stati investiti da questa tecnologia. Vedremo nel tempo quanto rimarrà al netto dell’interesse mediatico attuale.